Centrale zero

Era un noviziato da scontare. Ma la fatica delle lunghe ore di servizio era nulla, rispetto al peso della responsabilità. Essere di turno, specialmente di notte, voleva dire essere il primo intervento investigativo inviato su ogni grave delitto che avveniva in città: rapine, aggressioni, omicidi. Torino pulsava di lacrime e sangue. Il terrorismo viveva una parabola discendente, ma la “terza città meridionale d’Italia” era teatro di sanguinosi scontri tra i clan mafiosi per il controllo dello spaccio di droga, della prostituzione e di Dio solo sa cos’altro. Ero consapevole che mi sarei trovato, da solo, ad affrontare situazioni che avrebbero fatto tremare i polsi a uomini ben più esperti di me. Non era la paura fisica che mi spaventava, ma il timore di non essere all’altezza, di poter fare una grama figura.

Paolo Pissavini, luogotenente dei Carabinieri in congedo, abita da sempre a Crema. È sposato, ha un figlio, un cane bassotto e un gatto tutto nero. Durante i suoi oltre trentacinque anni di Servizio (con la ‘S’ maiuscola come egli crede debba essere scritto), ha svolto indagini a Torino, Milano, Crema e Cremona, occupandosi dei più svariati casi giudiziari. È appassionato di calcio, fumetti, libri di storia e fantascienza. A dispetto delle immani crudeltà cui ha assistito ama ancora la gente e cerca di essere utile al prossimo.