Clamor sanctitatis. Faustino Griffoni Sant’Angelo vescovo di Crema (1669-1730)

Che vi poteva essere di “scandaloso” nella vita di un santo vescovo, tanto da far trascurare il preciso e documentato processo diocesano che attestava le molteplici virtù dell’uomo? Le ragioni, considerate di estrema gravità e perciò non palesate, risultano chiaramente, tra i molti documenti per la prima volta emersi, dal “piego sigillato” del 9 agosto 1759, che don Pisati ha potuto rintracciare presso l’Archivio della Congregazione per le cause dei santi. Autore del documento fu l’allora “Promotore della fede” Benedetto Veterani. Se ne deduce la causa essenziale del blocco imposto alle procedure, confermato da papa Benedetto XIV e ancora da Clemente XIII, che impose sulla vicenda un “perpetuo silenzio”, confermato da Pio VI verso il Settecento.

Ho parlato prima di mistery: non intendo dunque svelare qui le specifiche motivazioni, come pure quelle che indussero alla decisione del silenzio, che aveva un suo preciso (e positivo) significato. Don Luciano Pisati ripercorre in modo eccellente le tappe e le motivazioni dell’intricata e suggestiva vicenda. Lascio dunque al lettore il gusto della scoperta di una storia lontana, ma viva e piena d’interesse, ricostruita con finezza e in modo avvincente.

(dalla Presentazione di Paola Vismara)