Giovanni Battista Terni, Memorie 1759-1787, a cura di M. Ottini, Crema, Conte Terni de’ Gregory 1001, 2024.
Giovanni Battista Terni (1736-1787) fu membro di una delle più antiche e illustri famiglie cremasche. Tra i suoi antenati si annoverano Pietro (1476-1557), il primo studioso a compilare una storia di Crema, e il genealogista, omonimo, Giovanni Battista (1620 circa – 1701). Le sue Memorie coprono circa un trentennio, arrivando fino alle soglie della Rivoluzione Francese, e offrono un vivido spaccato della società dell’epoca. Il testo fornisce dettagli sulla realtà quotidiana di una piccola città di provincia perfettamente in sintonia con lo spirito del tempo: la decadenza della nobiltà e l’ascesa di una borghesia sempre più aperta alle idee illuministe; la circolazione delle notizie attraverso le gazzette, che rendevano l’Europa molto più interconnessa di quanto potremmo immaginare; le cerimonie nuziali delle case regnanti, celebrate nelle vicine Milano, Verona e Parma; la vibrante scena teatrale con esibizioni di cantanti e ballerini di fama continentale; le sontuose feste con scenografie elaborate; la diffusione della malaria e di una nuova misteriosa malattia chiamata «mal russo»; l’andamento dei raccolti e le informazioni metereologiche, utili allo studio dei cambiamenti climatici; la complessa gestione di strade, ponti e polveriere; la fiera locale e molto altro ancora. Anche se l’attenzione è rivolta principalmente al Cremasco, la cronaca di Terni si rivela dunque una fonte preziosa per comprendere la storia europea. Già nota agli storici locali fin dal XIX secolo, è stata finora impiegata solo per ricavarne informazioni su singoli episodi, senza mai essere considerata nella sua interezza, anche a causa della difficoltà di lettura della sua trascrizione ottocentesca e del limitato accesso al manoscritto originale, conservato presso l’archivio privato della famiglia Terni de’ Gregorj.
L’edizione critica delle Memorie è stata condotta a partire dall’autografo ed è corredata da saggi introduttivi di Manuel Ottini, Emanuele Pagano e Alessandro Tira.