La villa Vimercati Sanseverino di Moscazzano musa delle arti: pittura, letteratura e cinema

Matteo Facchi, La villa Vimercati Sanseverino di Moscazzano musa delle arti: pittura, letteratura e cinema, (Édition Later, 10), Pro Loco Crema, Crema 2022.

Il decimo volume della collana promossa dalla Pro Loco di Crema è dedicato alla Villa Vimercati Sanseverino di Moscazzano. Celebre in tutto il mondo per aver ospitato il set del film Chiamami col tuo nome, ha in realtà cinquecento anni di storia in cui molte vicende sono avvenute fra le sue mura e i suoi giardini. L’agile libretto compendia gli studi oggi noti aggiungendo qualche piccolo tassello alla storia della dimora: dalla fondazione, avvenuta probabilmente tra il 1520 e il 1550, alla prima campagna decorativa opera del pittore cremasco Aurelio Buso (1551-52). Il momento di maggior splendore fu quando la villa appartenne ad Angelo Griffoni Sant’Angelo (1823-1852) che ne fece teatro di feste mondane. Quest’epoca è ricordata dal novelliere Luigi Benvenuti (1857) che ambientò nella villa storie gotiche e romantiche. Nel 1867 alcune sale furono decorate dallo scenografo cremasco Luigi Manini. Gli Stramezzi, proprietari dal 1877 al 1961, fecero realizzare una serie di dipinti e cartoline che raffigurano la dimora e sono poste a corredo del libro. Con gli ultimi proprietari Albergoni, infine, la casa ospitò nel 2016 le riprese del film che le diede fama internazionale. La pubblicazione è realizzata in collaborazione con la Libreria Cremasca e la Società Storica Cremasca.

Il volume è disponibile anche nella traduzione inglese realizzata da Marta Zaninelli.

Matteo Facchi (Crema, 1982) è dottore di ricerca in Storia dell’Arte. Nel 2010 è stato tra i fondatori della Società Storica Cremasca di cui attualmente è il presidente. Dal dicembre 2017 al dicembre 2019 ha rivestito il ruolo di conservatore – storico dell’arte del Museo Civico di Crema e del Cremasco. Nei suoi studi si è occupato principalmente di pittura lombarda di Sei-Settecento e di scultura lapidea, fittile e lignea dal Quattrocento al Settecento. Dal 2017 è contitolare della Libreria Cremasca.