Giovedì 23 maggio alle ore 21.00, nelle scuderie di Palazzo Terni de’ Gregorj (via Dante Alighieri, 20 – Crema), Ermanno Bencivenga in dialogo con Nicolò Premi, presenterà il libro: Ermanno Bencivenga, Cosmica, intima Commedia, Ginko Edizioni, Verona 2024.
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Dopo sette secoli, la Commedia dantesca merita una risposta. La meritano la sua obsoleta filosofia tomista, la sua indegna politica teocentrica che, riciclata da imperatori e papi, dittature e presunte democrazie al servizio di vari totem, ha perpetrato e continua a perpetrare inenarrabili atrocità, il raffinato sadismo delle pene imposte a chiunque nella vita abbia cercato la realizzazione e la gioia. Il tutto riscattato da una poesia che è talvolta sublime e talaltra didascalica e noiosa, ma soprattutto dall’incantato stupore per le dimensioni dell’opera, vasta e conchiusa come il cosmo che rappresenta, e dalla fedeltà a una gabbia metrica intransigente come il suo contrappasso. Bencivenga accetta la sfida e non chiede il beneficio del dubbio. Non è il poeta che era Dante; arriva dove arriva. Ma le dimensioni sono le stesse e la gabbia metrica è rispettata. Entro questa struttura, circola il racconto di un cosmo sempre da farsi, sempre sul punto di esplodere di fronte a nuove minacce; viene stigmatizzato un vizio che inscena le mille forme dell’usura e dell’ignavia (la quale ultima non compete certo all’antinferno); esaltata una virtù che coincide con il coraggio del quotidiano; descritta una giustizia che esula dalla vendetta e si prende cura delle vittime. Il purgatorio viene identificato come l’irredimibile destino per uomini e donne di buona volontà, illuminato da bagliori infernali e miraggi paradisiaci. E vengono spietatamente esposte l’ipocrisia, l’avidità e la menzogna delle religioni istituzionalizzate – ulteriore e orrenda forma di usura nei confronti di una spiritualità che è, e dovrebbe rimanere, comune a tutti, di un sacro che permea, e dovrebbe continuare a permeare, ogni più umile elemento dell’universo. Con prometeica sfrontatezza, il poema si chiude enunciando un mito alternativo alla nascita virginea di Gesù, che credenti e non potranno solo considerare blasfemo, e con il recupero dell’autentico eroe del Vangelo: quel Giuseppe che la Commedia dantesca mai nemmeno nomina. Nel compiere la sua operazione, Bencivenga guarda ammirato a coloro che sono stati le sue fonti ispiratrici: Bruno, Campanella, Vanini, … E riflette che per il momento, in questa parte del mondo, non è più tempo di roghi. Quanto durerà?
Ermanno Bencivenga (Reggio Calabria, 1950) è Distinguished Professor of Philosophy and the Humanities, Emeritus, all’Università di California. Ha insegnato anche nelle università di Pittsburgh, Milano, Padova, Bologna, Trento, Siena e Salisburgo, alla Rice University di Houston, alla Scuola Normale di Pisa, alla Luiss di Roma e alla City University of New York. Logico di fama, ha dato importanti contributi alla filosofia del linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia. Ha pubblicato oltre settanta libri in tre lingue, oltre cento saggi accademici e circa seicento articoli su varie testate nazionali. È autore di nove raccolte di poesie (l’ultima è Sereno variabile: un diario, Di Felice 2023), delle raccolte di racconti I delitti della logica, Case e Amori, un romanzo Il giorno in cui non tornarono i conti e delle tragedie Abramo, Annibale, Alessandro e Augusto. Per il grande pubblico ha scritto, fra l’altro, La filosofia in ottantadue favole (Mondadori 2017), Il teatro dell’essere (Hoepli 2021), Logica dei paradossi (Utet 2022) e La finestra sul male: temi di etica kantiana nell’opera di Hitchcock (Hoepli 2023). Ha fondato e diretto per trent’anni, fino al 2011, la rivista internazionale di filosofia “Topoi”(Springer) e la Topoi Library. Ha composto e interpretato gli spettacoli Uccidete Socrate! Come la democrazia ateniese si liberò di un personaggio scomodo e Platone: La bellezza del sapere, prodotti dal Teatro Pubblico Ligure, e ha composto e condotto i due programmi televisivi Spazio di libertà e Spazio d’illusione (Byoblu, 2021-2023). Per Gingko ha pubblicato La grande paura (2021).
MODALITÀ DI ACCESSO
Ingresso libero fino a esaurimento dei 64 posti.